Sicurezza in Giordania
La Giordania è un avamposto relativamente stabile nel cuore del Medio Oriente. Trattandosi di un Paese collocato in una posizione strategica quanto per l’Europa tanto per gli Stati Uniti d’America, esso rappresenta una destinazione popolare e di innegabile interesse storico. Il territorio confina a Nord con la Siria, a Est con l’Iraq, a Sud con l’Arabia Saudita e a Ovest con Israele. Inutile specificare che le tensioni ingenerate negli ultimi anni nella zona in questione hanno spesso provocato incertezza e timore da parte di quanti fossero interessati a visitare la Giordania.
High Contrast, CC BY 3.0 DE, via Wikimedia Commons
In ogni caso, occorre prestare attenzione ai delicati equilibri che intercorrono tra la destinazione e gli Stati confinanti – tra cui è bene ricordare anche la Striscia di Gaza e la Cisgiordania – che rischiano di avere ripercussioni sull’equilibrio del Paese.
Nonostante il rischio di attacchi terroristici sia stato lentamente scongiurato da parte del governo locale, i controlli sono naturalmente incapaci di coprire e preservare la totalità dell’area nazionale.
Gli obiettivi che vengono tenuti quotidianamente sotto controllo dall’esercito locale comprendono destinazioni pubbliche e turistiche, luoghi di ritrovo come mercati, piazze e strade particolarmente affollate, senza dimenticare gli alberghi internazionali preferiti dai visitatori. Sebbene l’intervento dello Stato sia stato vincente – riuscendo a smantellare alcune piccole cellule terroristiche presenti sul territorio – è anche vero che tra il 2018 e il 2019 si sono registrati episodi di violenza che hanno causato morti e feriti.
Il consiglio proveniente dagli organi di competenza italiani è quello di informarsi attraverso i media o tutte le principali testate giornalistiche al fine di approfondire la situazione vigente prima di andare in Giordania: in particolar modo, i viaggiatori individuali sono tenuti a informarsi presso le autorità locali per conoscere il grado di sicurezza in cui è collocata la struttura ricettiva prescelta.
Cos’altro sapere prima di organizzare eventi/tour di durata variabile?
- Gli organi preposti alla sicurezza dei viaggiatori consigliano di prestare attenzione agli eventi di raccoglimento religiosi, in special modo dopo la preghiera del Venerdì, momento in cui possono crearsi manifestazioni spontanee o assembramenti di vario genere
- Sono sconsigliati viaggi nella zona di confine con l’Iraq, colpita dal maggior numero di tensioni internazionali
- La zona al confine con la Siria è in parte un’area di esclusione militare; per questo motivo, è bene informarsi presso le autorità competenti prima di organizzare un viaggio alla scoperta del Nord della Giordania
- I furti sono una piaga sociale debellata lentamente dall’attenzione crescente che il governo ha dispiegato militarmente sul territorio. Le zone più a rischio sono le grandi metropoli, come Amman.
La Giordania permette al visitatore di muoversi tra le destinazioni turistiche di maggior rilievo in maniera libera e funzionale. Non solo i checkpoint militari sono una sicurezza aggiuntiva per i viaggiatori in solitaria o per quanti preferiscono organizzare un tour indipendente, ma il dispiegamento delle forze dell’ordine ha saputo valorizzare nel tempo i collegamenti fra i principali siti archeologici apprezzati dai turisti. Le raccomandazioni principali diffuse dagli organi di competenza riguardano tanto gli uomini quanto le donne.
Essendo il Paese di fede islamica, è necessario che il visitatore sia disposto ad adeguarsi alla cultura locale, anche durante i mesi più caldi dell’anno. Indossare abiti che coprano le spalle, gli avambracci e le ginocchia è segno di rispetto nei confronti dei locali, nonché buona norma per l’accesso ai siti religiosi di maggior rilievo, Le donne sono tenute a seguire scrupolosamente tali accorgimenti, così da non incorrere in situazioni spiacevoli. Le norme di comportamento sopra citate, inoltre, sono obbligatorie in caso di visite presso moschee o luoghi cardine della cultura islamica: in alcune circostanze il turista potrà prendere in prestito l’abbigliamento necessario per accedervi.
Il consiglio della Farnesina è quello di mantenere un atteggiamento sobrio e discreto durante tutto il periodo di permanenza sul territorio.
Prestare attenzione agli oggetti di valore è il primo passo per minimizzare la possibilità di subire furti nelle aree metropolitane più a rischio. Inoltre, i campi di rifugiati siti presso Za’atari e Azraq sono governati da speciali permessi di accesso emessi dalle autorità locali. I centri di raccolta tra Mafraq e Ramtha sono spesso motivo di tensioni fra le forze dell’ordine e le persone coinvolte nelle politiche di accoglienza: anche in questo caso è bene prestare la dovuta accortezza.
Infine, meglio evitare atteggiamenti che potrebbero essere percepiti come potenzialmente offensivi dalla popolazione locale: minigonne e t-shirts particolarmente sbracciate e scollate possono ingenerare episodi di frequenti molestie sessuali. Le viaggiatrici sono pertanto tenute a visitare i luoghi di interesse nelle ore diurne – soprattutto se non accompagnate – limitando la vita notturna.
In caso di emergenza, è possibile contattare l’Ambasciata di Amman:
Indirizzo: Hafiz
Ibrahim Street, 5/7 Jebal Al Webdeh; Telefono:
0096264636413 / 0096264638185
Al di fuori dell’orario di apertura i turisti italiani possono chiamare il numero +962(0)77.54.15.000. Non si forniscono informazioni relative ai visti.
Emergenze:
911
Polizia:
911
Public Security Directorate
PreventiveSecurity Department
Tel: (+962 6) 5601652
Fax: (+962 6) 5601634